Generazione Z, visioni e metodi di comunicazione​

Chi sono i protagonisti della Generazione Z? Come possiamo comunicare con loro e soprattutto, come possiamo fidelizzarli? Con questo articolo voglio dare una breve visione d’insieme includendo i social network più gettonati ed efficaci per la tua content strategy.

Generazione z, chi sono?

La Generazione Z (o Post-Millennials, o Centennials) è la generazione che viene dopo i famosi e ormai super citati Millennials. Sono i ragazzi nati tra la seconda metà degli anni ‘90 e primi anni 2000 e oggi li troviamo tra i banchi di scuola, nelle università o stanno ingranando nelle prime esperienze lavorative.

Uno degli elementi che li distingue è la precoce e facile accessibilità ad Internet. Fin da bambini, hanno avuto modo di conoscere tecnologie – come ad esempio lo smartphone – entrate subito a far parte del loro quotidiano. Ed è per questo che alcuni studi hanno denominato la Generazione Z come la Mobile Generation, acquisendo in relazione ai Millennials un ampio gap con spiccate differenze di comportamento, attitudini e visioni del mondo. Diciamolo chiaro: i Centennials sono dipendenti dai loro devices ed è proprio su questo che le aziende devono puntare nella promozione dei loro prodotti.

Dove comunica la Generazione Z?

Se hai un’attività, e non hai ancora incluso la generazione dei nativi digitali all’interno della tua content strategy, è tempo di prenderla in considerazione e cercare di fidelizzarla. Anche se la maggior parte dei Centennails vivono ancora con i propri genitori, hanno una forte influenza d’acquisto che si riflette su tutta la famiglia. Ma allora quali sono i canali fondamentali per comunicare efficacemente con loro? Ecco una breve lista:

1. YouTube

Social per eccellenza della generazione Z, è utilizzato il doppio rispetto ai Millennials. Gran parte dei ragazzi hanno come aspirazione lavorativa intraprendere una carriera su YuoTube come video blogger. Infatti sono loro, i video blogger e gli influencer che attraverso tutorial comunicano con questa generazione perché è affamata di informazioni, approfondimenti e il tutto deve essere trasmesso il più veloce possibile. Grazie alla voglia di esprimere la propria creatività e alla dimestichezza nella gestione di immagini video, oltre a YouTube ha preso piede un altro social network: TikTok dove l’utente può creare, montare e modificare video, ovviamente di brevissima durata.

2. Snapchat

In Italia questo social network non ha preso piede come nel resto del mondo – soprattutto negli Stati Uniti –  ed è basato sul concetto di creare e condividere storie (brevi video “autodistruttivi”). Le storie sono più divertenti grazie alla realtà aumentata (altra caratteristica di Snapchat). Ultimamente Snapchat sta effettuando un’ibridazione verso i videogiochi di simulazione di vita, con la possibilità di creare avatars (i Bitmoji) che interagiscono tra di loro. Per il marketing strategy, Snapchat è un ottimo strumento perché gli utenti, mentre creano il proprio avatar, possono utilizzare i tuoi prodotti brandizzati (per esempio scegliere uno dei tanti outfit sportivi griffati Nike per il proprio Bitmoji). Inoltre puoi creare filtri personalizzati, anche geolocalizzati, per ogni occasione o prodotto da sponsorizzare.

3. Instagram

Social per eccellenza in cui si era vista la famosa migrazione generazionale. Da quando i genitori, gli zii e i nonni più smart erano approdato su Facebook, i giovani si erano spostati su Instagram. Questa è solo una delle cause che ha portato un massiccio utilizzo da parte dei Centennials che comunicano attraverso questo network. I motivi? Una facile e veloce condivisione delle foto (dove si possono applicare filtri) e la pubblicazione delle Instagram Stories, brevissimi video di 8 secondi con una durata 24 ore (non ti viene in mente Snapchat?). Quindi attira con i contenuti – e non con le offerte – che devono essere di qualità, trasmettendo il valore del brand. Ricordati che puoi ottenere maggiori risultati se pubblichi sponsorizzazioni in collaborazione con influencers. Su Instagram prevale sì l’immagine e il messaggio da comunicare deve essere breve e impeccabile. 

Content strategy e metodi di comunicazione

Dopo una velocissima occhiata sui social più gettonati dei Centennials, devi chiederti: Come posso fidelizzare questa generazione? Il content strategy – da applicare nella tua Inbound strategy – non è una passeggiata perchè oramai è chiaro che bisogna agire: velocemente, d’effetto e con contenuti di qualità.

  • Per prima cosa utilizza un tone of voice amichevole, diretto e creativo. C’è poco tempo e non puoi perderlo con sconti e offerte;
  • Utilizza le celebrità per attirare la loro attenzione e punta sul prodotto;
  • Utilizza i social per portare la Generazione Z al tuo negozio ed intendo il negozio fisico e non l’e-commerce! I Centennials non acquistano online, non hanno la carta di credito. Durante i weekend escono con gli amici per acquistare nei negozi. Non è tutto, questa situazione diventa un’ottima occasione per scattare selfie e condividere foto sui social. Ripeti questo mantra: punta sull’esperienza d’acquisto;
  • Comunica contenuti di qualità e sii onesto con i tuoi giovani utenti perché sono affamati di informazioni. Rispetto ai Millennials, la Generazione Z è più intuitiva nel capire se un’informazione non è vera o non è pertinente, traendo una conclusione nell’immediato;
  • Non è una generazione fedele al brand e premia i valori che trasmette e non il brand in sé;
  • Essendo nati a “pane e social”, i Centennials non ci pensano due volte prima di recensire, scrivere e commentare online. Comunica con loro e cerca di imparare il più possibile dalla loro socialità virtuale.

Hai cambiato idea nei confronti dei giovani d’oggi? Sono propositivi, dinamici ma di sicuro non facili da fidelizzare. In conclusione, se vorrai conquistare questa generazione dovrai mettere da parte un pò della classica strategia di content marketing. Dovrai cercare di capirla, comprenderla e ancora più difficile tradurre la normale comunicazione in una comunicazione veloce, onesta ma ricca di contenuti senza fare a meno delle informazioni.

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